
E’ parmigiano ed è nato nella Casa di Cura Piccole Figlie: sarà anche per questo che Andrea Salvini, pianista e cantante, si è prestato con entusiasmo all’iniziativa «Una mano per l’Hospice» venerdì 11 dicembre scorso in Concerto all’Auditorium del Carmine.
Musica e solidarietà sono davvero un binomio vincente capace di superare confini, oltrepassare barriere: tantissimi infatti gli spettatori (350 per altre 150 prenotazioni annullate per mancanza di posti) che hanno preso parte allo spettacolo “I cantautori italiani a modo mio…”, personale e coinvolgente interpretazione del cantante e musicista parmigiano.
Sul palco Salvini, il suo amato pianoforte e i compagni di viaggio Satomi Bertorelli alle tastiere, Emiliano Vernizzi ai sassofoni, Ugo Maria Manfredi al basso, Max Gonzaga e Sandro Ravasini alla chitarra e batteria: prezioso ensemble, arricchito dalle letture dell’attore Pierre Restori, per questa prima parte di una trilogia dedicato ai cantautori italiani e alle varie scuole: genovese, milanese, bolognese, romana e napoletana. Due ore di concerto in cui il sapore e il piacere della musica hanno galvanizzato tutti. “Un cantante generoso” si diceva tra la gente.
“Una mano per l’Hospice” è stato il leit motiv di una serata speciale perchè organizzata dall’Associazione Claudio Bonazzi pro Hospice Piccole Figlie (guidata da Mimma Petrolini e Antonio Maselli) per finanziare col ricavato i servizi di fisioterapisti e psicologi dell’Hospice. Per il futuro si stanno progettando anche corsi di formazione per il personale e i volontari. L’obiettivo dell’associazione è far conoscere il valore dell’Hospice come luogo di speranza, consolazione e sollievo (e non come luogo di morte) per “non aggiungere giorni alla vita bensì dare più vita ai giorni”, come molte famiglie attestano ogni anno con grande riconoscenza.
Anche la Madre ha preso la parola all’inizio dello spettacolo per ringraziare pubblicamente Andrea Salvini e gli altri musicisti, l’Associazione Claudio Bonazzi e tutti gli spettatori presenti.
Salvini in grandissima forma, pianista di valore e voce molto calda, ha alzato il sipario con il primo vero cantautore italiano, Domenico Modugno con il suo Ciao ciao bambina e Vecchio frack, per poi passare allo scugnizzo Renato Carosone (Tu vuò fa l’Americano) poi ancora il grandissimo Lauzi, De Andrè (Il pescatore e Via del campo), Celentano (Il tuo bacio è come un rock, Azzurro) Don Backy, Jannacci (Quelli che…), Gaber (La libertà), Battisti, Dalla (Piazza Grande), De Gregori (Rimmel) e la bellissima Something composta da lui stesso.
Infine Salvini ha chiamato l’amico Michele Pertusi sul palco per White Christmas che ha ulteriormente scaldato i cuori, in clima natalizio.
Tantissimi gli applausi e palpabile l’emozione per una serata sotto il segno del talento, dell’arte e della solidarietà con chi soffre. Per noi tutto questo è motivo di stupore e di lode al Signore che suscita ovunque i suoi collaboratori, con una energia e una creatività che oltrepassa ogni nostra aspettativa.