
Nasce a Trecasali (PR): 12.05.1916
Entra in Congregazione: 09.04.1940
Inizio Noviziato: 24.10.1940
Professione Temporanea: 18.10.1942
Professione perpetua: 02.07.1948
Deceduta a Villa Chieppi: 19.12.2008
“Risplenda la vostra luce davanti agli uomini perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro padre che è nei cieli”
(Mt 5,16)
Sr Lina, nella sua lunga vita di consacrata ha svolto un ruolo che è ben documentato dal parroco di Poiago (RE) quando, nel 1980, per motivi di salute, ha dovuto lasciare la Casa di Riposo “Cavalletti” in cui ha operato per 33 anni. Scrive don Martino Giuliani alla madre: “ ….sento che sr Lina non potrà più tornare a Poiago a svolgere il suo prezioso lavoro di facchinaggio a gloria di Dio e a servizio dei poveri. Si vede già abbondantemente il grave disagio che si è creato dopo la sua partenza: finora circolava la speranza che si potesse verificare un miracolo. Ma ormai penso che la provvidenza ha deciso di darle anche qui sulla terra un meritato riposo al fine di poter, con la necessaria tranquillità, dedicarsi alla contemplazione e alla preghiera. C’è un sacco di gente che chiede di lei non solo fra i vecchi della Casa di Riposo, ma anche gente di tutta la zona di montagna qua dintorno, ma tutti sono d’accordo nel formulare giudizi di apprezzamento per quello che ha fatto e di rammarico per la sua assenza. Son certo che tutte le sue opere buone sono raccolte nei vari volumi dell’Archivio del Padre Eterno. Il nostro ringraziamento per il bene che ci ha fatto non potrà mai ricompensarla adeguatamente… Il suo collaboratore Nello quando parla di lei si mette a piangere e comincia a enumerare i danni e gli inconvenienti che sono saltati fuori dopo la partenza di Suor Lina e quello che non si può più fare perché non c’è più sr.Lina e quello che si potrebbe fare se ci fosse.”
Anche per lei, lasciare Poiago dopo 33 anni di servizio svolti nel modo descritto sopra, è stato difficile. Fortunatamente dopo alcuni anni, riprese le forze, fu trasferita a Roma, nella comunità di Via S.Cornelia.
Non c’erano più i vecchietti per cui provvedere a tanti bisogni, ma ha ritrovato la natura: l’orto, il pollaio, la lavanderia e soprattutto le api. Ebbe l’opportunità di impiantare vari alveari che le davano una soddisfazione immensa nel poter procurare miele per la comunidtà della Scuola Anna Micheli (Roma), per le suore di Piazza Trento, sempre a Roma, per le suore di Casa Madre e di Villa Chieppi a Parma.
Anche qui ha lasciato il segno e chi ha collaborato con lei rimpiange la generosità e lo spirito di sacrificio.
Gli ultimi anni trascorsi a Rapallo (GE) e poi a Villa Chieppi sono stati segnati da quel decadimento che generalmente accompagna la tarda età. Anche qui però rimase se stessa: fedelissima alla preghiera, aperta alle battute e – perché no? – qualche volta anche a reazioni vivaci verso chi disturbava la sua quiete o le impediva di andare a “chiudere il pollaio”!
Una vita umile, ricca di fede, caratterizzata da grande amore per i bisognosi e anche per la natura, che era l’ambito preferito del suo lavorare e pregare.
(Sr Delfina Schianchi)