Nasce a Fontanellato (PR): 08.05.1915
Entra in Congregazione: 19.11.1932
Inizio Noviziato: 10.07.1933
Professione Temporanea: 28.06.1935
Professione perpetua: 10.07.1941
Deceduta a Villa Chieppi: 20.02.2000

Bisogna amare con amore pieno di affabilità...”

A.Chieppi

 

Sr. M. Emilia è nata a Priorato di Fontanellato. A 22 anni  entrò a far parte della nostra  famiglia religiosa e si dedicò all'assistenza dei malati e degli anziani, avendo conseguito il titolo di infermiera generica. Fu destinata a questa missione presso varie strutture: per 18 anni all'ospedale di Suzzara (MN), per 13 anni, in tempi diversi, nella Casa di Riposo di Roccabianca e in quelle di Gualtieri, di Fontanelle, di Noceto, di Sissa.

Ovunque ha lasciato il ricordo di una persona affabile, serena, affettuosa, di fede convinta, desiderosa di crescere nell’amore a Dio e nella fedeltà alla sua vocazione di Piccola Figlia, in cui si sentiva pienamente realizzata, anche se mai soddisfatta del grado di spiritualità raggiunto.

Di salute sempre piuttosto precaria, nel 1996 un aneurisma aortico la portò quasi all’epilogo, ma fortunatamente ne uscì abbastanza bene. Entrata per la convalescenza nella nostra infermeria, vi rimase sino alla fine, perché gradatamente colpita da un male non ben definito, ma che le causò disturbi continui e pesantissimi alla cute e alle ossa. Fu un tempo di grande sofferenza e umiliazione, che sopportò con fortezza d’animo, senza farlo pesare e dando un senso di offerta e di riparazione ad ogni sua giornata.

Lei, naturalmente affettuosissima e amante della compagnia, fu quasi costretta dalla sua precarietà fisica a vivere in un certo isolamento, che le permise di approfondire il suo rapporto con Dio e la sua preparazione all’incontro con Lui nella Patria.

Si è spenta nel pomeriggio di domenica  20  febbraio dopo una lunga agonia contrassegnata da una straordinaria lucidità, una persistenza di dolori invincibili e una sorprendente serenità, in attesa ansiosa che Maria venisse a prenderla. Ripeteva con fede e desiderio ardente: “Madonnina, vieni a prendermi”, e nell’Ave Maria attualizzava sempre: “…adesso e nell’ora della mia morte.”.

La sua ultima preoccupazione non era rivolta a sé, a chiedere sollievo per il suo dolore, ma ad offrire se stessa a Gesù per il bene della Congregazione, che amava più di se stessa.

Siamo certi che Maria l’avrà accolta a braccia aperte, coronando la sua lunga attesa con l’amplesso affettuoso di una Madre.