Nasce a : Fontanelle di Roccabianca (PR) 27/08/1933
Entra in Congregazione: 01/11/1952
Inizio Noviziato: 02/07/1953
Professione Temporanea: 02/07/1955
Professione perpetua: 02/07/1960
Deceduta a Villa Chieppi: 02/02/2019
“Beato chi abita la tua casa, sempre canta le tue lodi.
Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio” Sl 83,5.6
Per come ha vissuto Sr Giacinta, non poteva esserci un “Dies Natalis” più bello della sera del 2 febbraio, Festa della Presentazione di Gesù al Tempio e Giornata Mondiale della Vita Consacrata. La sua vita è stata tutta consacrata al Signore nell'umiltà, nella preghiera, nel servizio silenzioso ed attento verso chi aveva bisogno di aiuto.
Ha fatto della sua vita un dono incondizionato come infermiera per piccoli e grandi in tante nostre Comunità da Locarno a Potenza, da Suzzara a Parma, da Roccabianca a Misurina.
La caratterizzavano la calma e la serenità costanti, che attingeva dalla preghiera e che sapeva trasmettere con il suo sguardo luminoso.
Una signora ci ha ricordato un fatto emblematico: una domenica mattina, Sr Giacinta era già pronta per andare a Messa, quando si è accorta che la madre della signora, una anziana ammalata, stava male, allora l’ha guardata ed ha detto: “è questa la mia Messa!” e si è fermata con la malata per prestare aiuto.
Riportiamo alcune testimonianze che ci sono pervenute:
- “Essendo tra i primi di sette fratelli, di una umile famiglia contadina, ha appreso dal padre stando in campagna insieme a lui, l’arte di lavorare sodo; mentre dalla madre ha ereditato il grande amore e il rispetto per la natura” (V.L., C.L e M. S.)
- “Durante il suo servizio notturno, a Villa Chieppi, vegliava sulle sorelle passando da una camera all'altra. Quando qualche sorella era grave, sostava presso il suo letto per accompagnarla e affidarla al Signore nella preghiera” (R.F.).
- “Era delicata e riservata. Ha saputo accettare la sua sofferenza senza mai farlo pesare” (E.S.)
- “Con una particolare preghiera accompagnava la sua famiglia di origine dalla quale per prima aveva potuto attingere i doni di fede e di servizio, di vita fraterna e condivisa, una famiglia che si può dire “feconda di vocazioni” (considerando la sorella sr Carla, la nipote sr Cristina ed il nipote don Giovanni). Le piaceva seminare, piantare, coltivare tutto su terra buona anche spiritualmente affidando la crescita al Buon Seminatore” (C.L.)
Sr Giacinta aveva scritto alla Madre prima di entrare in congregazione: “Ho chiesto alla Madonna di aiutarmi a fare il grande passo… la cara Madonna di cui sono stata posta sotto il manto, vorrà accompagnarmi in questo passaggio”. A Lei si è affidata con fiducia anche la sera del 2 febbraio. Siamo certe che dopo la notte del dolore, si è presentata pronta all’incontro festoso con il Signore, come Simeone ed Anna.