Nasce a Vicofertile (PR): 15.08.1911
Entra in Congregazione: 10.01.1937
Inizio Noviziato: 02.07.1937
Professione Temporanea: 26.07.1939
Professione perpetua: 15.08.1945
Deceduta a Villa Chieppi: 28.04.2008
“Lasciate che i bambini vengano a me, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio."
(Lc 18,16)
La storia di Sr. M. Antonietta è segnata da un’infanzia in cui dominavano la fede e l’amore reciproco. Su queste due basi la mamma, rimasta vedova giovanissima per la morte del marito durante la prima guerra mondiale, riuscì a far crescere ed educare le sue due piccole bimbe, forte solo di quei due pilastri.
Avrebbe voluto che la sua Antonietta rimanesse sempre con lei, ma la chiamata alla sequela di Gesù ebbe il sopravvento e all’età di 26 anni non poté più attendere.
L’amore e la venerazione per la sua mamma rimasero, però, tanto dominanti in lei che, quando ormai volgeva al suo declino, si scopriva spesso in pianto, preoccupata che la mamma fosse ammalata e bisognosa del suo aiuto.
Rimase forte in lei anche il legame con Soragna, dove trascorse la sua fanciullezza. Tipicamente soragnese era la erre moscia che la caratterizzava e sintomatico il ricordo della sua terra d’origine. Quando la sorella che l’accudiva voleva incoraggiarla a camminare, le diceva: “Andiamo a Soragna!” e immediatamente trovava la forza di fare alcuni passi.
Non meno forte però fu l’amore per la sua vocazione e l’unione ai superiori, che venerava e a cui obbediva scrupolosamente.
Di carattere piuttosto forte, quando doveva prendere una decisione poteva apparire anche burbera, ma abitualmente era ilare, capace di far festa, coinvolgendo i tanti bambini che ha saputo condurre con creatività all’apprendimento dei valori portanti.
La sua attività , nelle varie case in cui è passata, è stata di collaboratrice nella scuola materna, catechista in parrocchia, maestra eccellente di ricamo. Nel cuore di chi l’ha avvicinata, anche dopo molti anni, rimane vivo il ricordo delle feste che sapeva organizzare, armonizzando il bello e il divertente con l’obiettivo formativo. Sempre si è segnalata per la fedeltà al suo ufficio, che in varie comunità è stato anche quello di responsabile, per la pazienza e l’amore verso i bambini
Spiritualmente era molto sensibile e fedele al suo rapporto privilegiato col Signore nella preghiera. Dimensione, quella orante, che andò aumentando con il passare degli anni.
Le case in cui è stata più a lungo e in cui è ancora affettuosamente ricordata sono Noceto, Villaminozzo, La Serra in Liguria, e Frassenè nel bellunese, ma soprattutto il Collegio Santa Maria, dove svolse il ruolo di guardarobiera con cuore di madre e con scrupolosa precisione dal 1977 al 1999. E’ stata questa l’ultima tappa del suo servizio attento e operoso, che dovette lasciare a motivo dell’età ormai troppo avanzata, ma che le costò molto.
Nel 1999 entrò a far parte della comunità di Via Po e qui la preghiera divenne predominante. Non mancò tuttavia la fatica del distacco dai suoi piccoli, che spesso le riempiva gli occhi di lacrime, pur con la ferma volontà di fare la volontà del Signore.
Nel 2004 passò definitivamente a Villa Chieppi. Qui andò gradatamente indebolendosi e confidava alle sorelle il desiderio di essere accompagnata all’altra riva dalla presenza del sacerdote che le amministrasse gli ultimi sacramenti. Il Signore l’esaudì . Il 28 aprile ebbe un improvviso peggioramento, proprio mentre in casa era presente un sacerdote, che le conferì l’Unzione degli Infermi e la benedizione ‘ in articulo mortis’. Terminato il rito il suo cuore cessò di battere.
E’ stato il compimento di una vita spesa tutta nel dono di sé per amore, col duplice obiettivo: Gesù e i suoi privilegiati: i piccoli.