
Nasce a S. Angelo in Vado (PS): 21.10.1913
Entra in Congregazione: 14.02.1938
Inizio Noviziato: 03.11.1938
Professione Temporanea: 24.10.1940
Professione perpetua: 28.06.1946
Deceduta a Villa Chieppi: 09.11.2008
Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto.
(Sl 27,8-9)
Sr. Anna si è spenta all’età di 95 anni, dopo un lungo periodo di attesa di quell’incontro che auspicava da tutta la vita e di cui il Signore le aveva dato una sete inestinguibile. Sì, perché tutta la sua esistenza è trascorsa nell’intimità con il suo Dio, resa gioiosamente amata dalla frequentazione e dal servizio dei suoi ministri.
Per sei anni, dal 1948 al 1954, è stata nella comunità che operava presso le Missioni Estere, con il ruolo di guardarobiera, ma con il cuore che vibrava per i suoi padri missionari, come risulta da qualche lettera, dal Pakistan e da altre sedi, da lei conservate. Nel 1954 fu trasferita al Seminario maggiore di Parma, dove rimase per ben 25 anni, sempre come guardarobiera, ma soprattutto come sorella e madre affezionatissima e piena di premure di ogni genere. Lo dimostrano il ricordo che hanno di lei i sacerdoti della Diocesi e, fra le pochissime cose da lei conservate, diversi frammenti di giornali in cui si parla del seminario, dei seminaristi e dei loro educatori. Un mondo rimasto vivo nel suo cuore, ricco di ricordi preziosi e di immensa gratitudine al Signore per il ruolo a lei riservato.
Aveva il culto della liturgia e una cura speciale per i paramenti con cui dar lode al Signore. In una nota, fra le poche conservate, è scritto: “Mons. Taliani e Mons. Triani mi hanno offerto un pellegrinaggio a Loreto o a Lourdes. Li ho ringraziati, ma rinuncio volentieri; il mio desiderio sarebbe, se credono, di ripulire la cappella. Hanno accettato. Grazie, Signore”. E poi continua:
“ Il Rettore e Mons. Pasini mi hanno voluta presente alla prima S. Messa. Non so esprimere il mio ringraziamento al Signore e a Maria Santissima, per vedere la sua casa bella, come vuole la nuova liturgia, con l’altare rivoltato, il tabernacolo e la Via Crucis nuovi e Maria Santissima al primo posto. Ho provato tanta gioia”.
Questa ricca spiritualità, pur in un contesto di cultura modesta e di servizio umile e nascosto, l’aveva coltivata fin da fanciulla. Il suo parroco, presentandola alla madre generale, ne fa un elogio convinto, come “una cara e bell’anima, semplice perché contadina”, che ha lavorato molto bene nell’Azione Cattolica della sua parrocchia.
Sr. Anna fin da bambina, per una malformazione irreversibile, aveva una gamba più corta dell’altra e per questo zoppicava. Le fu consigliato, prima di entrare in convento, di far mettere un tallone per correggere la sua andatura. Il parroco le chiese perché non aveva provveduto prima a questo rimedio. Ed essa rispose così: “Quantunque più volte e insistentemente i miei genitori mi avessero esortato a ricorrere a tale rimedio,pure mi sono sempre rifiutata, riconoscendo di fare un torto a Dio, poiché così mi ha voluta e così volevo restare nel mondo. Ora però, che mi vuole sua sposa e per entrare in religione è necessario che corregga il mio difetto, lo faccio ben volentieri e generosamente, perché così devo a Lui piacere”. Non pare a loro – aggiunge il parroco - che di queste giovani se ne trovino ben poche nel mondo?”.
Sono solo alcuni tratti di una vita semplice, ma gioiosa, generosa, profondamente motivata nel vivere intensamente la sua consacrazione. Le sorelle che le sono vissute al fianco la ricordano serena, sempre innamorata della Parola di Dio, sempre assidua nella direzione spirituale, che era per lei la strada maestra per vivere la sua intimità con Dio.
Ora che ha raggiunto il traguardo le chiediamo di continuare a pregare per i sacerdoti, per i giovani chiamati al presbiterio e di non dimenticare la sua amata famiglia religiosa, bisognosa anch’essa di continuità nella piccolezza e nell’amore.