Nasce a Crema (CR): 04.03.1931
Entra in Congregazione: 07.10.1953
Inizio Noviziato: 02.07.1954
Professione Temporanea: 02.07.1956
Professione perpetua: 02.07.1961
Deceduta a Villa Chieppi: 13.06.2016

"Cosi è il Regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce"

(Mc 4,26-27)

Ha gettato il Signore nel piccolo seme, da cui è sbocciata Sr. Marta, la ricchezza della sua grazia, che ne ha fatto un dono prezioso per la sua gloria e per l'edificazione di tanti.

Nata a Crema nel 1931, era entrata nella Congregazione delle Piccole Figlie all'età di 22 anni. Fece la prima Professione nel 1956 e per tutta la vita si è dedicata al servizio dei fratelli in qualità di cuoca.

Dopo un periodo trascorso con i bambini del Collegio a Palanzano (1957-1973), è stata inviata come cuoca in Cile, dove rimase per 33 anni (1974-2007). Dapprima fu a Rivera a servizio della scuola, poi a Rancagua presso l'opera assistenziale dei Padri Guanelliani e poi a Pudahel, a servizio dei più poveri fra i poveri.

E' unanime l'ammirazione di quanti hanno condiviso con lei tanti anni di servizio o usufruito della sua carità. Era molto accogliente, serena, generosa, silenziosa, capace di ascolto e di intessere relazioni con tutti. Era donna di fede profonda e lo ha dimostrato anche nell'ultimo periodo della sua malattia, durante il quale non ebbe a pronunciare il più piccolo lamento.

Per comprendere il segreto di questa vita totalmente donata a Dio e ai fratelli, sono emblematiche due testimonianze: la lettera da lei scritta alla madre per ringraziarla di aver accolto la sua domanda di entrare a far parte delie Piccole Figlie e la lettera, inviatale il 13 marzo 2015, da un signore che aveva condiviso con lei, come operaio, la difficile situazione di Pudahel.

7.06.1953

Rev.ma Madre Superiora Generale,

sono in dovere di ringraziarla per la materna accoglienza che mi ha fatto, quel santo giorno che sono venuta al Suo benedetto Istituto, che ora, per grazia di Dio e bontà sua, posso chiamare anche mio. ...

Posso assicurarla, Madre Rev.ma, che da anni sento imperiosa in me questa chiamata divina. Posso io tradire o rinnegare la mia vocazione? No mai! Lo so bene, lo stato religioso è una vita di sacrificio, di rinuncia, ma se il Signore mi chiama vicino a Lui e vuole che lo segua, non posso dirgli di no. E vedrà, Rev.ma Madre, ch'io sono pronta a qualunque sacrificio che il Signore vorrà da me.

Non sarà mai che io manchi al voto di castità, vedrà che con l'aiuto del Signore, cercherò proprio di essere fedele a questo santo voto; piuttosto che venir meno alla mia purezza e verginità, il Signore mi faccia morire.

Madre Rev.ma, con l'aiuto del Signore cercherò di esercitarmi in quelle tre virtù che Lei mi ha indicato: umiltà, castità, obbedienza, virtù tanto care anche alla Madonna. Lei mi ricordi nelle Sue fervorose preghiere perché il Signore mi aiuti e perché la Madonna mi tenga stretta sotto il suo manto.

 

Scusi, Rev.ma Madre, la mia libertà, ma ne sentivo proprio il bisogno e creda che ardo dal desiderio di far parte del Suo benedetto Istituto. In questo tempo di attesa cercherò di mortificarmi e pregherò tanto per Lei, in ringraziamento di avermi accettata.

Genuflessa ai Suoi piedi, la prego di benedirmi

Sua obbl. ma figlia Landi Marta

Che la vita di Sr. Marta abbia convalidato la piena realizzazione di questo ideale, lo attesta pure una lettera a lei inviata il 13 marzo 2015 , da una persona che ha lavorato con lei in Cile.

Hermana Martita,

Le scrivo con gratitudine per il tempo condiviso con lei, da cui ho sperimentato la generosità di condividere un pezzo di pane, un pezzo di ciambella, un bicchier d'acqua, le chiamate per tagliare il pollo o pulire il frigorifero.

La ringrazio per quanto mi raccontava e per le risate spontanee ogni volta che girava la statua di S. Giuseppe verso il muro, come un castigo per non aver procurato una maggior quantità di provviste. Però soprattutto per quella devozione a S. Giuseppe, mio patrono, che nacque in me con la sua fede in lui.

Sento ancora un po' di tristezza sapendo che non potremo più tornare a condividere quei momenti preziosi vissuti quando lavoravo come operaio in casa sua.

Con queste righe voglio che le giungano il mio grande affetto, la mia stima e il mio grazie.

Don Carlitos Maestro Juan Ulloa

E il grazie più prezioso le è giunto da Maria, che ha voluto si realizzasse l'incontro desiderato con il suo Sposo proprio nel giorno dedicato al suo Cuore Immacolato.