
Nasce a Paderno del Grappa (TV) : 13.12.1922
Entra in Congregazione: 04.07.1939
Inizio Noviziato: 02.07.1940
Professione Temporanea: 26.07.1942
Professione perpetua: 02.07.1947
Deceduta a Villa Chieppi: 17.06.2011
" Vi è più gioia nel dare che nel ricevere " Atti 20,35
Sr. Rosetta nacque a Paderno del Grappa nel 1922 e dopo pochi mesi dalla nascita, la mamma morì e si prese cura di lei la zia, la quale, dopo qualche anno, sposò il papà e diede vita ad un fratello e una sorella. Ma anche il papà fu colpito da una broncopolmonite e morì quando Rosetta aveva soli nove anni. Si pensò di metterla in collegio, ma uno zio si oppose, perché manifestava già una maturità e una capacità di dare un prezioso aiuto alla famiglia.
Iniziò perciò giovanissima a lavorare, alle dipendenze di Monsignor Filippin. Qui conobbe le Piccole Figlie e fu sua guida spirituale Sr. Angelica Del Sante, da cui attinse i valori che avrebbero contrassegnato la sua vita e la decisione di seguirla nella totale donazione al Signore.
A 16 anni era pronta per realizzare il suo sogno e, benché contro la volontà della zia, che aveva ancora tanto bisogno di lei, decise di partire di notte, accompagnata da Monsignor Filippin, che ne assicurava la serietà della scelta.
Si manifestò subito una lavoratrice intelligente, robusta e instancabile. Nel 1944 entrò a far parte della comunità che operava nell'ospedale di Suzzara, con il ruolo di lavandaia e vi rimase fino al !952. Si può immaginare che spirito di sacrificio richiedesse a quei tempi il lavaggio a mano della biancheria di un ospedale.
Fu talmente lodevole quel servizio che fu chiamata a proseguirlo nella Casa di Cura e Noviziato di Via Po, dove rimase dal 1952 al 2004. Nel 1960 fu una delle prime donne in Italia ad ottenere la licenza come responsabile dei generatori di vapore per il riscaldamento della struttura. Era lavoro di grande responsabilità, che la impegnava giorno e notte e che portò avanti senza problemi fino al 1985. Oltre a questo, era addetta ai lavori agricoli del vasto orto retrostante l'ospedale, fino al 2004, anno in cui passò a Villa Chieppi. Qui continuò a curare senza sosta orto e giardino, accompagnata da una squadra di gatti e uccelli che, al suo arrivo, si avvicinavano a lei, sicuri di poter fruire dei resti della cucina.
Di carattere molto forte e di poche parole, possiamo dire che ha donato tutta la vita svolgendo servizi pesanti, forse non sempre adeguatamente riconosciuti, nell'ombra e nel sacrificio, vivendo così il carisma della povertà e dell'umiltà con disponibilità, amore e serena dedizione al Signore e alle esigenze della sua famiglia religiosa.
Ha lavorato veramente tanto, responsabilmente, silenziosamente, con amore e competenza, fino all'ultimo. La ricordiamo quando raggiungeva il campo attiguo alla casa di riposo con la carrozzella. Scendeva con fatica e si prodigava per i fiori e gli ortaggi da offrire alla superiora per quel "di più" , frutto di amore, da porgere alla mensa della comunità. Quando proprio le gambe non la reggevano più, si dedicava alla maglia o all'uncinetto per far omaggio del suo lavoro a chi le offriva qualche attenzione.
La sua scomparsa lascia un grande vuoto, ma ci sprona a ringraziare il Signore per il tento bene seminato da questa sorella, che certamente dal ciclo implorerà forze giovani a colmare il vuoto.