
Nasce a Trecasali (PR) : 11.10.1918
Entra in Congregazione: 02.05.1939
Inizio Noviziato: 30.10.1939
Professione Temporanea: 27.10.1941
Professione perpetua: 02.07.1947
Deceduta a Villa Chieppi: 02.08.2010
"O Dio, tu sei il mio Dio,
dall'aurora ti cerco,
ha sete di te l'anima mia". (SI 62,2)
Si è spenta, qui in terra, una luce preziosa per la nostra famiglia, ma abbiamo la certezza che continuerà a brillare con più efficacia ora che ha raggiunto la pienezza dell'incontro con il grande Amore della sua vita.
Sr. Vania era una "Piccola Figlia "con tutta la carica di umiltà, semplicità, amore senza riserve, disponibilità alla grazia e all'accoglienza dei doni dall'Alto, sull'esempio di Maria, come il Fondatore sognava per le sue Piccole Figlie. Si può scoprire in lei la sintesi perfetta di Marta e Maria: contemplativa amorosa del suo Signore e attenta a servirlo con dedizione materna nei fratelli e nelle sorelle, con cui sapeva creare una vera sintonia d'amore.
Entrata in congregazione a 21 anni, dopo il tempo della formazione, in gran parte trascorso in aiuto nelle opere parrocchiali, subito dopo la professione perpetua, iniziò il suo iter come superiora nelle varie comunità a cui la destinava l'obbedienza (Carpineti, Ca di mare, Felino, Mezzano Inferiore, Villa Ospizio (RE), Soragna, S. Croce di Carpi, Novi di Modena).
Nel 1983, con l'apertura della Casa di Preghiera a Panocchia raggiunse l'ideale più vivo in lei fin dalla fanciullezza: essere "sorella orante " e senza il ruolo di responsabile, perciò più libera di stare con Lui e di lasciar trasparire la sua grande bontà e misericordia. Qui ebbe modo anche di dare concretezza a un talento che le permetteva di tradurre in immagine (ndr. dipingeva icone) quel rapporto di contemplazione che le riempiva il cuore durante le sue giornate divise fra la cappella e il giardino. Sono stupende le immagini di Maria da lei realizzate e i presepi che ogni anno costruiva con amore e creatività sempre nuova.
La ricchezza della sua spiritualità scaturiva dalla comunicazione delle luci che il Signore le suggeriva e che lei sapeva accogliere, come Maria, meravigliandosi della grandezza di Dio. In un colloquio fraterno, l'l1 agosto 2005, mi confidò, con estrema semplicità e profonda convinzione, ciò che le passava nell'animo. Era in convalescenza, dopo una caduta che le aveva procurato una brutta frattura con conseguente ricovero in Casa di Cura, fisicamente provata, ma spiritualmente meravigliosa. Ho annotato qualche cosa:
"Siamo socievoli. E' dono del Signore averci creato con il bisogno gli uni degli altri. Cerchiamo di essere piccole, perché è Lui che fa. Lui è l'Essere perfettissimo, il Regista dell'universo e della nostra storia. Credere profondamente in Lui è veramente il tutto. Dio è tutto: l'Onnipotente, il Signore! Dentro all'Essere suo ci siamo noi, altrimenti cadremmo nel nulla. Allora per noi è un aprire gli occhi e sentire la nostra miseria come una grazia, da cui nasce il bisogno dell'altro, della comprensione reciproca. Se una si sente piccola, cerca di stare vicina alle, sorelle, di imparare anche da loro per vivere serena. Bisogna attaccarci alla Parola del Signore: noi siamo Lui, noi siamo in Lui. Quale novità conoscere il Signore! ".
E la riflessione continua: "Il Signore è l’essere, è Colui che è; l'universo, inglobato in Lui, prende vita e forma da Lui. Quando mi metto a fare un dipinto, sento che il mio io, i colori, tutto contribuisce al risultato. Un 'armonia cosmica! "
Ripercorrendo la sua vocazione contemplativa, mi ha confidato come il Signore l'ha preparata e condotta a questa realizzazione.
"Avevo fin da piccola un grande bisogno di pensare. Mi isolavo dalle altre per pensare. Un giorno,
per farlo con maggiore libertà, entrai in un sacco e mi accovacciai nel cortile. La mamma vide questo arnese e si avvicinò per vedere che cosa fosse. Rimase allibita quando si accorse che ero io nascosta lì dentro.
Diventata grande, avevo una grande simpatia per S. Teresina e desideravo farmi Carmelitana. Poi il Signore mi fece incontrare le Piccole Figlie e decisi per loro, mantenendo sempre una tendenza alla contemplazione. Quando la Congregazione maturò la creazione di questa opera (il CIV) voluta dal Fondatore, capii che il mio sogno si sarebbe avverato. Mi resi conto che Lui mi aveva preparato la strada per diventare ciò che sono: una Piccola Figlia orante, in questa casa che deve essere come la custodia dello spirito della Congregazione, un luogo di ripresa della carica vocazionale che abbiamo dentro".
Questa era Sr. Vania: un esemplare straordinario di quel sogno che ha portato il Fondatore a dar vita alla nostra famiglia, con la mediazione materna di Maria, di cui Sr. Vania è stata una splendida icona.